Le emozioni nascono in due modi.
Quando scatta un ricordo nella nostra mente o quando accade qualcosa di inaspettato.
Sorridere davanti a vecchie foto, arrossire per una sorpresa, ritrovarsi con gli occhi pieni di lacrime quando raggiungiamo un risultato importante. Certo, non c’è solo il lato romantico delle emozioni. Vi sono anche emozioni che nascono dal riaffiorare di ricordi tristi. Reagire d’impulso quando ci sentiamo attaccati perché crediamo di rivivere un’esperienza passata che ci ha feriti. Sentirsi sopraffatti dalla delusione quando non ci sentiamo compresi.
Io mi blocco sempre quando vengo fraintesa o non compresa. Ho capito negli anni che quando vivo un’emozione molto forte, specialmente quando proviene da ricordi non piacevoli, ho bisogno di fermarmi. Di raccogliere tutto quello che sto provando in quel momento in un grande cestino per poi riversarlo sul letto delle mie analisi, prima di prendere di nuovo la parola. Mi aiuta a non dire cose di cui potrei pentirmi.
Non possiamo prevedere quando le emozioni ci assaliranno. Ciò che possiamo fare è imparare a gestirle. L’ho fatta troppo facile, eh?
Di una cosa sono certa. Le emozioni vanno vissute prima che comprese. Vanno assaporate prima che analizzate. Successivamente, quando avremo capito da dove vengono, possiamo apprezzarle per il messaggio che ci hanno recapitato.
Si, ma cosa c’entrano le emozioni con i social?
Beh, secondo me sono proprio le emozioni a guidare preferenze, conversioni ed engagement.
Mi capita spesso di sentir dire da proprietari di attività che hanno approcciato da soli ai social: “ho usato Facebook per promuovere i miei prodotti e ha funzionato!”.
Bello eh? Andando avanti con il discorso mi rendo conto che il “funzionamento” non è lo stesso per entrambi. Soprattutto per me!
Investire una cifra spropositata su un post magari vi porterà tante condivisioni e soprattutto like e questo può erroneamente farvi credere di aver avuto un ritorno interessante sui social. Ma il vero ritorno su un investimento è fatto da molte più sfaccettature. Quanti di quei like sono diventati clienti? Quanto è costato quel like? E quel like soprattutto di chi è? Appartiene a qualcuno minimamente interessato alla mia attività?
Ok Fa, ma la storia delle emozioni che c’entra? Ci arrivo subito.
Non basta investire sui social per raggiungere dei risultati. Oltre ad affidarsi ad un professionista capace di rispondere alle domande che ho posto in precedenza con dei dati analitici alla mano, è necessario riuscire ad emozionare chi vi guarda. Un post è coinvolgente quando attraverso una frase, una foto o una grafica particolare riesce a generare un’emozione nella mente dei consumatori e a trasformarla in un’azione legata al vostro obiettivo.
Bombardare le persone con messaggi commerciali non vi aiuterà a raggiungere i vostri obiettivi.
Emozionatevi ed emozionate 🙂