359. Il blog.

Durante i primi anni di università il rapporto con mio padre si fondava su uno scambio di e-mail. All’interno di queste scrivevo tutto ciò che provavo e vivevo. Nelle sue risposte spesso mi ripeteva che stavo diventando una donna a “359 gradi” ma che mancava sempre quel grado per essere la donna perfetta.

Cosa voleva dire per lui diventare perfetta? Con il passare degli anni, ho analizzato il nostro rapporto. I contrasti, le mancanze, le aspettative, le gioie e i dolori. Il grado che, secondo lui, non mi rendeva abbastanza donna era invece proprio ciò che mi rendeva unica.

In quel grado che, secondo lui, non ero capace di raggiungere vi erano tutte le regole che non rispettavo. Le sue regole. Ho continuato a seguire la mia strada come ho sempre fatto fin da bambina. Ho compreso che l’amore è imperfetto e che nessuno deve farti sentire a disagio. Neanche se fa parte della tua famiglia. Anzi, a maggior ragione. È stato un percorso lunghissimo, duro e di grande sofferenza per la maggior parte delle volte. Oggi, che ho raggiunto la mia indipendenza mentale (oltre a quella lavorativa, economica e sociale), posso assaporare con gioia gli insegnamenti assimilati dai momenti difficili.

Ecco perché ho deciso di dedicare questo blog a quel grado che ad oggi posso essere fiera di non aver mai raggiunto perché nei restanti 359 ci ho trovato me stessa e la gioia di vivere la vita senza la paura di non essere amata abbastanza.