Infiniti universi, infinite possibilità.

Ho sentito questa frase in un episodio di una serie tv animata a mio giudizio molto meritevole di attenzione.
Ogni giorno ci troviamo davanti ad una scelta. Un po’ banale come cosa, giusto? Direi che questa frase si potrebbe pronunciare solo dopo essere caduti in una vasca di ridondanza (cit.) 😂
Ci sono due punti di vista da prendere in considerazione nelle scelte: o sei chi sceglie o sei la scelta.

Ho inevitabilmente prospettato tutto ciò al lavoro (strano Fa!). A volte ho proposto un piano di marketing ad un ipotetico cliente o, al contrario, ho ricevuto io una proposta. Nel primo caso sarei potuta essere la scelta, nel secondo ero io a scegliere.

In base a cosa scegliamo? Esperienza, professionalità, curriculum vitae, pacchetto clienti? Sono elementi sufficienti? Io non credo. Sono tutti elementi che si possono modificare a proprio piacimento o che, anche quando sembrano eccellere non significa che siano compatibili con i nostri obiettivi, il nostro modo di approcciare alle cose o con la nostra vision.
L’empatia è la risposta. Chi riesce ad entrare maggiormente in sintonia con il nostro stato d’animo prima ancora che con il nostro portafogli.

L’immaginazione è la più grande prova del nove di cui disponiamo. Immaginare tutte le scelte che si hanno a disposizione e puntare d’istinto sullo scenario che ci ha trasmesso maggiore benessere. Con benessere intendo quello che i romani chiamano “friccico ner core”. Non sto dicendo di investire ad occhi chiusi su chi ci sta simpatico ma di usare un po’ di “immaginazione emotiva” e di avvalerci del suggerimento di una delle persone che difficilmente ci tradirà: noi stessi.

E se non fossimo abbastanza lucidi per prendere una decisione in un determinato momento?
Ecco che torniamo alla puntata della serie di cui parlavo in precedenza e in cui accade qualcosa che mi ha fatto pensare a come prendere decisioni anche quando non si è affatto lucidi.

Ipotizziamo che io sia stressata per via di una giornata al lavoro e che debba scegliere banalmente il look per il mio discorso in pubblico di domani. Devo fare una scelta facile ma sono ancora molto condizionata dal mood che mi è stato trasmesso al lavoro.
Immaginiamo che esistano altre Fabrizia in altre dimensioni con altre vite. Prendo il catalogo intergalattico delle altre me e scelgo quella che oggi ha concluso la giornata lavorativa con il sorriso e mi immergo totalmente in questa realtà. Ora il problema vestito è dell’80% meno influente nella mia vita.

Potreste dirmi “non puoi aspettare che passi il “momento no” e scegliere dopo?”. La risposta è no. No perché credo che l’universo ami la velocità che è un po’ l’equivalente del detto “la fortuna aiuta gli audaci”.
Ho ipotizzato una situazione banale ma credo che questo metodo sia applicabile a qualsiasi scelta della nostra vita. Magari non saremo sempre così reattivi e pronti a decidere ma sono convinta che questo “giochino” ci porterà ad intraprendere il percorso di analisi che, presto o tardi, ci condurrà ad una scelta che nel 90% dei casi sentiamo già dentro noi stessi. Ci serve solo un pizzico di coraggio in più. I benefici provati attraverso la scelta fatta, anche se solo immaginati, sono quasi sempre la risposta ai nostri dilemmi. La breve visione di “una vita alternativa” può darci la possibilità di smettere di guardare le cose dal punto di vista sbagliato spingendoci ad andare oltre e fare dell’alternativa il quotidiano.
Ed è anche questo un po’ il significato che do al mio #BSide.

Ah, non vi ho detto il titolo della serie tv, giusto.
Magari dedicherò un post proprio a questa serie più in là o magari ci siete già arrivati da soli 🙃

Fabrizia