Definire gli obiettivi in una strategia digitale.

Io sono abituata a “carburare” per obiettivi. Nel lavoro e nella vita privata mi pongo obiettivi che mirino al miglioramento di quello che faccio e di quello che sono.

Molti dicono che la felicità è fatta di attimi, altri che dura solo un istante. Trovo queste tutte versioni molto filosofiche. Per me la felicità è un obiettivo. Se non ti prefissi di avere il lavoro dei tuoi sogni non l’avrai, se non ti prefissi di fare un viaggio non partirai, e così via. Perciò, se non ti prefissi di essere felice non lo sarai.

“Fa ma tu parli sempre di obiettivi!”. Si, parlo sempre di obiettivi 🙂 ed ecco perché.

Seneca diceva:

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.”

Se non sai cosa vuoi non puoi definire neanche chi sei, ecco perché credo così tanto negli obiettivi. Se hai un obiettivo importante prefissato nella tua testa sarà più facile non incappare in atteggiamenti di auto sabotaggio. Quante cose, persone, lavori rischiamo nella nostra vita ogni giorno semplicemente perché non siamo nel mood giusto? Perché perdiamo tempo a ripetere scenari che abbiamo già vissuto di continuo? Avere degli obiettivi ci consente di distrarci da tutte le tue abitudini negative.

Una volta conobbi una persona che divenne un mio “cliente – non cliente”. Cioè una persona che avrebbe voluto tanto che io lo aiutassi a definire una strategia digitale per la sua attività e che, al tempo stesso e per vari motivi, non avrebbe mai potuto collaborare con me. Nel lavoro sono sempre molto attenta ad entrare nell’ottica di un cliente perché DEVO capire cosa vuole raggiungere e chi vuole essere sul mercato. In questo caso, ad ogni incontro, mi rendevo conto che era impossibile comprendere la sua visione, semplicemente perché non ne aveva definita una. Cambiava idea di continuo perché non sapeva cosa voleva. La sua testa era ferma a vecchi scenari e il suo approccio non faceva altro che portarlo ad auto sabotarsi ancora.

La prossima volta che ti capita di pensare che già saprai come andrà a finire rifletti un attimo. Un conto è dare retta al proprio sesto senso, un conto è ripetere uno scenario (negativo) già vissuto e dire: “Eh tanto lo sapevo che andava a finire così”, perdendo la possibilità di essere davvero felice. Qualunque sia la forma di felicità che intendi raggiungere.

“Che fine ha fatto il tuo cliente-non cliente? Hai capito cosa desiderava?”. Non lo so e non me lo sono più chiesto perché sono presto tornata ad i miei obiettivi. 😜

 

Uno.

 Quando nel 2008 arrivò Facebook avevo 23 anni. Venivamo tutti dall’esperienza #MySpace e #Badoo. All’epoca queste nuove forme di comunicazione venivano utilizzate per abbordare partner temporanei o per trovare l’anima gemella. A nessuno era chiara l’idea di #Zuckerberg e a nessuno importava.

Dieci anni fa studiavo all’università e nel mentre mi occupavo di pubbliche relazioni, eventi, tv e radio. Utilizzavo questi nuovi canali per raggiungere persone e promuovere ciò che vendevo. Bypassavo ogni tentavo di approccio mirato a relazioni di tipo “amorose” come tutt’ora oggi. Nonostante gli anni passati, Facebook è ancora ampiamente utilizzato per il “rimorchio”. Definitemi “romantica” ma io preferisco un uomo che venga a parlarmi di persona. Preferisco che i #socialnetworksiano un passaggio successivo e non quello iniziale in una relazione. Una conversazione “live” ti consente di testare elementi quali: contatto visivo, odore della pelle, tono di voce e così via. Sbirciare un profilo social di qualcuno che ci interessa è ovvio. Lo facciamo tutti per confermare l’idea che ci siamo fatti durante il primo incontro di persona e va bene. Ciò che trovo di cattivo gusto è armarsi di “marpioneria” e praticare la pesca a strascico su Messenger pur di racimolare qualche attimo di intimità e riempire vuoti fatti di insicurezza e cattive abitudini.
Anzi colgo l’occasione per chiedere a tutti coloro che utilizzano i “poke” di non farlo più. Sono vecchi come il cucco, non hanno nessuna utilità e mi ricordano perché sono single 😂

Ho iniziato ad usare i social network per lavoro fin da subito. Sono il tipo di persona che vede opportunità di business ovunque in realtà 🤓
Ripensare a quanta strada abbia fatto Facebook in questi 10 anni mi fa sentire un po’ anziana. Non tanto per il tempo passato in sé ma per l’evoluzione degli strumenti di cui possiamo disporre oggi per il marketing e la comunicazione, sempre più avanzati, precisi e strategici.

Un anno fa ero mentalmente stanca della realtà che vivevo ogni giorno. Le aziende, le attività commerciali, le persone che incontravo, i liberi professionisti, il tabaccaio, il barbone sotto casa, la vicina di casa, gli alberi, tutti tentavano di farmi desistere dal continuare questa attività. Pensai: “basta, non c’è via di scampo per me. Devo lasciare questo lavoro”. Furono mesi di sconforto e frustrazione. Ogni giorno un viavai di gente apparentemente interessata al come adoperare la pubblicità online mi chiedeva un incontro. Tutti entusiasti, tutti pronti ad entrare nel mondo digitale fino a quando non capivano che essere online aveva un costo. Molte di queste persone non riescono a concepire che lavorare con i social è un lavoro vero e proprio. Reputano questo settore “un di più”. Tutt’ora Facebook viene visto come un modo per passare il tempo e non uno strumento di lavoro. Capitano solo a me queste esperienze? Non credo.

La pubblicità online è uno strumento che fa parte della nostra vita. Vi sorprendereste nello scoprire quante possibilità sono pronte li ad aspettarvi. Vi rendereste conto di quanto lavoro c’è da fare dietro un calendario editoriale e non vi affidereste più a gente che non fa altro che gettare ombre su questo settore (S)vendendosi pur di arraffare qualche soldo ed illudendovi con nozioni da due soldi. Soprattutto la smettereste di chiedere “qualcosa che costi poco” perché quando andate al supermercato a pagare la spesa non chiedete lo sconto alla cassiera. Avete avuto tutto il tempo di girare tra gli scaffali e scegliere se mangiare tonno in scatola a 0.98 cent o tonno fresco nel reparto pescheria.

Alla fine non ho smesso di occuparmi di web marketing. Non spiego più a tutti ciò che faccio (compresi i miei genitori 😂) per non rovinarmi la giornata. Cerco di applicare i principi che ho studiato e che utilizzo nel mio lavoro alla vita quotidiana: segmento il pubblico e comunico di certi argomenti solo con il mio target di riferimento 😬. E se mi capitasse di incontrare ancora il signore al bar che qualche giorno fa mi ha detto: “ah quindi tu ti occupi di questo digitale che ci sta rovinando la vita a tutti?”, gli risponderei: “Si, mi occupo di web marketing più precisamente. La tremenda macchina da soldi che si alimenta dei vostri pensieri. Lo dica a tutti! Chiudete le vostre figlie in casa e riempite le dispense di provviste ma soprattutto NON USATE i social network per rifilarci post anti-social! Grazie 😁“.

Perciò ho deciso di condividere tutte le mie esperienze tragicomiche qui, dove tutto è iniziato 10 anni fa, su Facebook. Il posto in cui ho trovato l’estensione del mio lato comunicativo, in cui ho condiviso emozioni di ogni genere (non sempre piacevolmente riviste nell’accade oggi 😂).
Condividere ciò che la vita insegna tutti i giorni in ogni situazione mescolando lavoro ed emozioni in un momento della mia vita in cui ho ripulito il mio “business manager” da vecchie campagne pubblicitarie e dati analitici per ripartire da nuovi progetti.
Come diceva #NapoleonHill: “il punto di partenza di tutte le realizzazioni è il desiderio”. E per quanto possa essere forte la tempesta bisogna fare in modo che questo desiderio non si spenga mai.
Desiderio di che? Il desiderio di raggiungere un obiettivo ovviamente! Nel web marketing l’obiettivo deve essere specifico, misurabile, raggiungibile, realistico ed avere una scadenza. Beh credo che nella vita non faccia poi differenza. “E qual è l’obiettivo?”, vi starete chiedendo.
Una cosa alla volta. Non voglio essere etichettata subito come la classica donna che parla troppo. 😂
Ce l’ho fatta? Ce la farò? Non lo so ed è questo ciò che tiene acceso il mio desiderio di raggiungere mete più ambite e orizzonti più ampi, la voglia di scoprirlo. Ovunque essi siano.

#BSide – Fabrizia Cuozzo

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