I 5 sensi della femminilità per avere successo nella vita

Marzo è il mese in cui ricorre la giornata internazionale della donna.


Come ci relazioniamo al giorno d’oggi a questa giornata? Vi prego non parlatemi di serate in cui si esce solo tra donne, si va a ballare e ci si ubriaca per dimostrare qualcosa (cosa poi).

Con il passare degli anni mi sono resa conto che nel rapporto tra donne c’è una costante in negativo. Provare invidia e gelosia o essere diffidenti e cattive. Il continuo atteggiamento di sfida nei confronti delle altre donne da parte delle stesse è qualcosa di snervante, demotivante e a tratti anche degradante. Spesso vi è un vero e proprio impegno nel mostrarsi acide con elementi dello stesso sesso. Questo comportamento è simile (ma lontano) a quello degli uomini quando devono segnare il territorio. La differenza sta nel fatto che gli uomini dopo poco diventano amici, le donne no. Sono nemiche a vita!

Mi è capitato di non ricevere neanche il saluto in palestra da una donna di 10 anni più di me, nonostante io la salutassi. La stessa donna più tardi ha fatto comunella con un’altra per esprimere la sua gelosia nei miei confronti. Entrambe non hanno mai scambiato una parola con me e non sanno assolutamente nulla della mia vita, della mia giornata, dei miei sentimenti, del mio lavoro, delle mie passioni o dei miei valori. Dopo due volte che ho provato a salutarle, non avendo avuto riscontri positivi, ho iniziato ad ignorarle. Potrei raccontarvi storie peggiori ma siamo qui per concentrarci sulle cose positive.

Certo capita a tutte di avere a che fare con pessimi esempi di donne. Purtroppo esistono pessimi esempi di essere umani a prescindere dal sesso di nascita. In entrambi i casi la distanza è l’unica strada da seguire.

Eliminati i casi estremi, spesso accade di mettersi sulla difensiva a prescindere e non riuscire a fare gioco di squadra tra donne.

Come possiamo diventare brave in questo gioco? Partiamo dal presupposto che ogni volta che sorgono degli attriti tra donne è a causa di un’insicurezza di fondo. Che sia sul piano estetico o economico, tutto nasce dall’insicurezza. Ogni essere umano, uomini compresi, ha una predisposizione a fare qualcosa meglio degli altri. Ogni donna ha un elemento che la rende più bella di un’altra. E così via. Qual’è il primo passo per superare questo gap? Innanzitutto non chiamarlo gap. Il fatto che una donna possa essere molto bella non vuol dire che tu sia brutta. Il fatto che una donna sia brava nello sport non vuol dire che tu non sia brava in altro. Il secondo passo è l’accettazione. Se si accetta di essere tutte diverse e quindi tutte speciali in qualcosa si può provare stima nei confronti delle altre e non invidia.

Belle parole, vero? Come si fa a metterle in pratica?
Facendo una lista! Una lista divisa in tre colonne. Nella prima inseriamo tutte le cose positive che ci caratterizzano: PREGI. Nella seconda tutte le cose che non ci entusiasmano e che possiamo migliorare. La chiameremo BENE MA NON BENISSIMO. Nella terza, DIFETTI, elementi che proprio non ci piacciono e che non possiamo cambiare (o almeno così crediamo).
Iniziamo dalla prima colonna. Quanti pregi pensi di avere? Tanti o pochi? Non importa. Alla fine di questo esperimento ne scoprirai di nuovi che prima non pensavi di avere.
Scommettiamo? Man mano che affronterai le prime due colonne, la terza ti sembrerà sempre meno importante.
1. PREGI. Non basta scriverli. Bisogna prendersi cura dei propri pregi. Fare in modo di utilizzarli in tutti i campi della propria vita. Dargli la possibilità di farci risplendere anche quando non siamo al massimo della forma. Se uno dei tuoi pregi è l’organizzazione, fai in modo di utilizzare questa skill in più campi della tua vita per raggiungere nuovi obiettivi. In questo modo migliorerai la tua capacità di organizzazione e potresti aprire nuovi scenari interessanti che prima non avevi preso in considerazione. Ecco un esempio pratico. Sto lavorando ad un progetto che si allontana un po’ dal mio core business. Sono molto brava nella pubbliche relazioni. Esporre il mio progetto ad altre persone mi ha dato la possibilità di “allenarmi” nel comunicare in generale e in merito agli aspetti del progetto stesso. Ogni volta che provavo a presentarlo a qualcuno dei miei amici avevo nuovi elementi per renderlo più completo e comprensibile. Quando l’ho presentato l’ultima volta a qualcuno si è aperto un nuovo scenario di collaborazione per un altro progetto di cui non immaginavo di occuparmi.
2. BENE MA NON BENISSIMO. Spesso in questa categoria inseriamo particolari di noi stesse di cui non siamo particolarmente entusiaste ma che con impegno possiamo tramutare in pregi. Che sia qualcosa del nostro aspetto fisico o del nostro comportamento, di certo possiamo migliorarlo. A volte è solo la pigrizia a non farci vedere il potenziale che si nasconde dietro qualcosa che non va. Vuoi valorizzarti fisicamente? Al giorno d’oggi ci sono davvero tantissimi modi per prendersi cura di sé. Che sia un pomeriggio con un’amica in un centro benessere, l’acquisto di un capo del colore che più ci si addice o seguire un tutorial su un make-up adatto, non c’è nulla che non si possa fare! Invece di guardare profili IG di donne bellissime e di cui credi di non essere all’altezza, segui profili che possano aiutarti a migliorarti. Trovo molto interessante il lavoro di Rossella Migliaccio sull’armocromia ad esempio. Alza il sedere dal divano e informati! Vuoi valorizzarti a livello comportamentale? Bene, guardati allo specchio ogni volta che assumi l’atteggiamento di cui non vai fiera. Se non ti conoscessi cosa ti consiglieresti di migliorare?
3. DIFETTI. Se hai affrontato con decisione i primi due punti, quest’ultimi ti sembreranno più contenuti ora rispetto a prima. Sbaglio? Forse alcuni di questi potresti anche passarli nella seconda colonna e affrontarli diversamente da oggi in poi.
Il segreto è amplificare la prima colonna, migliorare la seconda e lavorare sulla terza. Come una perfetta strategia di web marketing.
Ok Fa, tutto molto carino ma il gioco di squadra tra donne? Ora che hai affrontato la tua lista prova a pensare che ogni donna ha una sua lista. Quando incontri una donna con cui non entri subito in sintonia prova a comprendere e analizzare la sua lista divisa in tre colonne, immagina i suoi punti 2 e 3, fai un paragone con i tuoi. Non è molto diversa da te alla fine, vero? Ognuno ha i propri pregi e difetti. Bisogna accettarli. L’unico caso in cui non bisogna accettarli è quando questi possano ledere i propri sentimenti.
5 piccoli consigli su come sfruttare al meglio i nostri sensi ed essere donne più solidali:
VISTA: guardare con i propri occhi. A volte le donne sono cieche a causa dei pregiudizi di un’amica o dell’influenza dell’uomo che hanno accanto. Spesso il problema non sono gli altri, forse abbiamo solo sbagliato a scegliere chi avere accanto.
OLFATTO: gli odori sono collegati alla memoria. Fate caso ai profumi che aleggiano nel momento in cui state comunicando tra di voi e state bene. In futuro quello stesso profumo vi ricorderà il momento e di conseguenza il benessere provato.
UDITO: ascoltare anche quello che non viene detto. Siamo brave in questo, non devo dirvi altro.
GUSTO: condividere un aperitivo. Banale? No, è l’atmosfera perfetta per aprirsi e sentirsi più a proprio agio.
TATTO: una pacca sulla spalla, una stretta di mano energica, un braccio intorno alle spalle. Tutti modi per far cadere muri spesso creati dal pregiudizio.
Il modo migliore per commemorare questa ricorrenza è complimentarsi con una donna che si impegna per raggiungere i suoi obiettivi.

Buon 8 marzo a tutte! 🙃
Fabrizia